View the embedded image gallery online at: https://www.tonazzosrl.it/index.php/prodotti/giardino/angeli-fate-e-elfi/angeli-fate-e-elfi-anfael17#sigProIdd4382e843d Gnomo in cemento Nell'ambito della magia e dell'alchimia il termine gnomo venne introdotto da Paracelso dopo il 1493, per indicare uno spirito ctonio, mentre in seguito il termine è stato adottato nel folklore europeo e utilizzato nella letteratura fantasy per designare spiritelli legati alla terra. Paracelso fu il primo a menzionare gli gnomi, facendone derivare il nome dalla radice greca gnosis («conoscenza»). Paracelso considerava gli gnomi spiriti della terra e del sottosuolo, e sosteneva che potessero spostarsi all'interno del terreno con la stessa facilità con cui gli uomini camminano sopra di esso. Inoltre, sempre secondo Paracelso, i raggi del sole hanno il potere di trasformare gli gnomi in pietra. Tutti questi elementi sono anche tipici dei nani della mitologia nordica; queste due figure sono in effetti spesso sovrapposte e difficilmente distinguibili anche nel folklore e nella letteratura fantasy. Talune fonti confondono anche gli gnomi con altre creature fantastiche , per esempio elfi e goblin. Nel folklore europeo, gli gnomi sono creature fatate simili a uomini minuscoli. Sono tradizionalmente rappresentati come baffuti e barbuti, e a volte dotati di caratteristici cappelli a cono, spesso di colore rosso. Abitano nei boschi, e sono strettamente legati alla natura in cui abitano. Gli gnomi appaiono frequentemente nelle fiabe della tradizione folcloristica germanica; sono generalmente rappresentati come vecchietti minuscoli e burberi, che vivono sottoterra.